Ah, l’invidia, che brutta bestia, siete d’accordo? Sono certa converrete con me che lo sia, perciò non potete perdervi qualche pungente riflessione sulla questione in pieno stile Madame Mangiahaters condito da qualche consiglio su come affrontare l’invidia altrui.

Invidia e Esopo

Le mie prime considerazioni sull’invidia nacquero durante gli anni del liceo. Pur essendo stati cinque anni di studi paragonabili agli arresti domiciliari, oltre ad avermi garantito un abbonamento a vita ai dolori cervicali, ammetto che mi regalarono anche delle perle di saggezza notevoli.

Esopo, con la sua favoletta de “La volpe e l’uva”, è stato in grado di accendere più e più volte il faro del tempestoso mare di liquame organico fatto di invidia km 0 in cui spesso nella mia vita mi sono trovata ad annaspare, riportandomi puntualmente sana e salva a riva. Già, perché a volte gli haters hanno quella incommensurabile e inspiegabile capacità di colpire lì dove la ferita sanguinerà di più e senza averlo cercato o meritato, tanto che a volte mi chiedevo “perché?”, “perché tanto odio se non ti conosco o ti conosco poco?”, “perché tanta cattiveria gratuita per cose senza importanza?”. E poi Esopo e la sua favoletta tornavano alla mente. Dai, la ricordo anche a voi.

Come affrontare l'invidia
Credits: Pexels.com

Un racconto su come affrontare l’invidia

Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze.

Una delle categorie di haters, virtuali e non, più nutrite è proprio quella delle volpi, esseri umani totalmente incapaci di raggiungere l’agognata uva, che per sopperire alla propria inadeguatezza, sminuiscono e sviliscono l’uva stessa e, soprattutto, chi è riuscito a raggiungerla.

Il risultato di questa opinabile impresa è, come sempre, illudersi di essere meno sfigato. D’altronde anche Oscar Wilde diceva che “l’invidia è quel sentimento che nasce nell’istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti”. In un certo senso l’invidia diventa una inconsapevole denuncia di stima nei nostri confronti, pertanto, l’uso più costruttivo che potremmo farne, è quello di raccoglierla ed esporla nella bacheca dei nostri trofei personali, da spolverare con costanza.

Gestire l’invidia altrui

A questo punto mi pare doveroso riportare in maniera sintetica qualche piccolo promemoria salva-autostima che contrasti le azioni degli haters invidiosi, evitando di farvi cadere nella loro trappola:

  • Il problema è loro, non vostro. Voi siete sempre e solo il sintomo di un disagio che non vi appartiene
  • Nella vita è sempre meglio essere invidiati che compatiti
  • Chi vi invidia vi loda senza saperlo
  • Fungere da strumento per scaricare le frustrazioni di un invidioso può essere equiparato a un’opera di volontariato (ok, scherzo, ma pensate a quanti benefici create alla società facendovi carico di una parte di negatività del mondo)

Se non bastassero queste parole per scacciare i pensieri ombrosi, ecco una flebo di positività formato post e qualche spunto per incrementare la propria autostima.

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