L’invecchiamento femminile ha conquistato il podio dei vincitori tra le principali insicurezze che accomunano noi donne. Certo è che essere bombardate quotidianamente da pubblicità con ventenni che promuovono creme anti-età non incentiva una serena e disinvolta accettazione della propria età anagrafica, non trovate? Ecco qualche considerazione sul tema.

invecchiamento femminile
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Ho quasi 37 anni. Già, 37. Come mi immaginavo a 20? Lo confesso: “vecchia”. A 20 anni una sulla quarantina la vedevo così, d’altronde. Ed eccomi qui, a guardare non troppo da lontano il traguardo degli “anta” senza quella fretta che trasudavo al raggiungimento dei 30. Tuttavia, solo ora inizio finalmente a percepire quella completezza a cui aspiravo da sempre.

Nonostante ciò, anche io non riesco a vivere con disinvoltura l’inevitabile cambiamento della mia immagine allo specchio. Rincorro il tempo per evolvere dentro e lo sfuggo per non cambiare fuori, respingendo il compromesso che entrambe le cose debbano andare di pari passo. Forse la cosa che maggiormente mi disturba è la diversa interpretazione della maturità del corpo maschile e femminile. Perché un uomo più “grande” è ritenuto interessante, mentre una donna “vecchia”? Eh no, io lo dichiaro: questa differenza non riesce proprio ad andarmi giù. Io non la comprendo. Come non comprendo l’accanimento nei confronti di alcune donne “anta”, a cui non viene loro perdonato di invecchiare, come se invecchiare fosse una colpa e non una condizione ineluttabile e democratica che, in fin dei conti, FORTUNATAMENTE riguarda tutti. Si punisce chi cerca di fermare il tempo frequentando il chirurgo estetico e al contempo si punisce chi lascia che il tempo passi sul proprio corpo. Questo fenomeno ha un nome: Ageismo.

IL PARADOSSO?

Il paradosso è che faccia figo il mercatino vintage, il locale vintage, l’abbigliamento vintage. Si tratta il parquet per renderlo vissuto, si creano pitture che simulino l’effetto invecchiato, si invecchiano mobili per renderli visivamente di valore. Si strappano jeans e si invecchia la pelle di scarpe e borse perché, in fin dei conti, nella “vecchiaia” è riconosciuto un valore.

Ma proprio su questo dobbiamo essere incoerenti? Dai suvvia, bisognerebbe imparare a guardare una donna matura con la stessa cupidigia con cui guardereste una lampada “Arco” vintage originale di Castiglioni.

Se vi è piaciuto questo post vi invito a leggere anche questo articolo, in cui tratto il tema del rapporto tra bellezza e moda, anzi, tra bellezza o moda. Sono certa vi piacerà.

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