Forse non sapete nemmeno chi sia Brené Brown, ma quanto scommettiamo che l’articolo che vi accingete a leggere sarà una vera e propria ispirazione? Sì, perché non sto parlando di una qualunque, ma della regina della vulnerabilità, in grado di scardinare ogni preconcetto sul tema del fallimento personale, perciò continuate la lettura e mettetemi alla prova.

Brené Brown
Credits: Photo by Alexas Fotos from Pexels

La scoperta di Brené Brown

Ci sono certi momenti in cui niente sembra dipanare la fitta coltre fumosa che avvolge i pensieri ed è proprio in uno di questi momenti che si è insinuata la provvidenziale conoscenza di Brené Brown. Cercherò di immortalare brevemente le premesse di quell’ordinario venerdì di follia che mi condusse casualmente nel mondo di questa donna straordinaria: incinta, piena di nausee, preoccupata per il mio futuro lavorativo incerto, distrutta dal caldo assassino ed eternamente immersa nelle vampate di calore.

Ora il quadro della mia instabilità emotiva dovrebbe essere ben tratteggiato, ma voglio aggiungere altri due elementi: venerdì sera (arco temporale notoriamente carico di stress accumulato dai giorni lavorativi precedenti), e un’ora e un quarto di auto quotidiana per recarmi in ufficio.

Il titolo del quadro descritto è “sindrome negativa avanzata su tela”. Unico rimedio possibile? La combo invincibile “divano, lacrimuccia, Netflix”! E mentre il divano tentava di opporsi all’obbligo di ospitarmi, per caso, trovai lei: Brené Brown. Diciamo che se ora sono qui a scrivervi un po’ è anche merito suo.

Brené Brown
Credits: Wikimedia.org

Chi è Brené Brown?

Brené Brown è una docente universitaria che sta approfondendo i suoi studi sul tema della vulnerabilità, del coraggio e del fallimento. Argomenti che mi entusiasmano particolarmente, soprattutto in questi anni, in cui ho vinto la tessera premium per il numero di fallimenti personali consecutivi. Ma fortunatamente è arrivata questa donna a offrire a tutti noi una chiave di lettura diversa ed edificante delle sconfitte.

Nel docu-film di Netflix Brené si rivolge a una nutrita platea, esordendo con la citazione del discorso di Roosevelt che fece nel 1910:

Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano, o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio.

L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue.

L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze.

L’uomo che dedica tutto sé stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo, e che si spende per una causa giusta.

L’uomo che quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato.

Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.”

Già così potrebbe essere sufficiente per avere di che pensare per un giorno intero, ma no, la lezione prosegue in una maniera così profonda e genuina che sono rimasta totalmente magnetizzata dallo schermo. “Non c’è mai coraggio senza vulnerabilità“. Così ripeteva. Quella donna, con le sue parole che trasudavano carisma, incoraggiava a “osare in grande”, mettendocela tutta.  

Guardate il video qui sotto e ispiratevi, perché ciò che troverete sono frasi potenti in grado di stimolare un cambiamento, di farvi riflettere sul ruolo dei fallimenti personali nella nostra vita e vi incentivano a non farvi paralizzare dalla paura. Ma non posso spoilerare troppo! Guardatelo e concedetevi qualche minuto di tempo.

La regina della vulnerabilità

Brené Brown ha scritto alcuni libri, fra cui “La forza della fragilità” e “I doni dell’imperfezione“, che trattano le più diverse sfumature della fragilità umana, di cui lei stessa è vivida testimonianza. I suoi contenuti non hanno mai il sapore della predica impartita da un pulpito, ma hanno il retrogusto della sua amara e sofferta esperienza diretta. Per questo ti entra dentro: perché parla di ciò che sa e lo sa perché l’ha sperimentato sulla propria pelle.

Alla rivista “IO Donna” dice:

La gente è stufa marcia di avere paura e di doversi sempre dimostrare all’altezza. L’idea che – attraverso il riconoscimento delle proprie debolezze e delle imperfezioni – si possa vivere più pienamente e raggiungere il successo, è un messaggio rivoluzionario. Le persone che faticano di meno, quelle che come dico io si sentono complete e appagate, non danno una connotazione negativa di sentimenti ed emozioni che altri cercano di spazzare sotto il tappeto. Le accettano come parte del processo di crescita, senza giudicare.

Vi invito a guardare il docu-film su Netflix e già che ci siete, nel caso che l’unica attività fisica consentita sia pigiare i tasti del telecomando, guardate anche queste belle serie che hanno come tema centrale l’emancipazione femminile. Se invece urge qualche altra ispirazione per gestire in maniera più performante il fallimento personale non potete perdervi questo post.

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