Finalmente Vanessa Incontrada può gridarlo: “nessuno mi può giudicare”. Dopo essere stata oggetto di critiche nel corso degli anni, è arrivata una ghiotta occasione per promuovere il suo messaggio di autoaccettazione, rimandando al mittente giudizi taglienti e parole offensive. Questa occasione si chiama “Vanity Fair“, che l’ha voluta nella copertina di ottobre. Vuoi saperne di più? Non ti resta che leggere questo post e se ti piace l’argomento non lasciarti sfuggire gli articoli su Arisa, Paola Turani e Aurora Ramazzotti, tutte unite nella stessa battaglia .
Il messaggio Body positive di Vanessa
“Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni”, così dice Vanessa Incontrada definendo il servizio per la nota rivista che la vede come protagonista. Una copertina in cui il suo corpo nudo è ritratto senza filtri, veicolo di un messaggio che la bella attrice porta avanti da diversi anni, “perché la battaglia del corpo non riguarda più solo me ma tutte le donne”.
Vanessa fu colpita duramente per il suo aspetto post-gravidanza che non rappresentava più lo stereotipo canonico femminile promosso dai media. L’attrice ammise in alcune interviste che per un lungo periodo si sentì quasi colpevole di quei kg definiti da alcuni “di troppo” e questa esperienza le diede il giusto slancio per intraprendere una lunga battaglia contro il body shaming in tutte le sue forme, come celebrò nel suo monologo per il programma Rai “20 anni che siamo italiani“, in cui disse:
Pensavo di dover esser perfetta per trovare l’uomo della mia vita. Alla fine ho trovato un uomo molto speciale, mio marito, che mi ha detto di sorridere per i miei difetti. Ed è vero. Si è preso il pacchetto intero, pregi e difetti e io con lui.
Se potessi parlare alla Vanessa di 20 anni fa, le direi questo. Volevo diventare ciò che non sono, tutti mi volevano diversa. Tutti. Ho perso tempo a cercare di essere giusta, dimenticando di essere felice e pensando di essere sbagliata agli occhi degli altri. Se fossi nata negli anni Trenta o Cinquanta, quando il modello femminile era morbido, sarei stata perfetta. Però vivo nel Duemila, e avere le forme è ritenuto sbagliato.
Adesso riesco a sorridere, ma non è stato sempre così, perché a volte le critiche feriscono, partono da un cellulare e arrivano dritte allo stomaco. La perfezione non esiste, conta solo ciò che pensi di te stessa quando ti guardi allo specchio. io sono moto orgogliosa di quello che vedo. Voglio bene alla persona che vedo. L’importante è circondarsi di persone che ci vogliono bene
Vanessa Incontrada
La battaglia di Vanessa certo non si arrestò a questo monologo che ha il sapore di un vero e proprio Manifesto. No, Vanessa, attraverso Vanity Fair, ha voluto aggiungere un altro capitolo a questo Manifesto, asserendo che questo «è il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza».
Ed ecco qui sotto il link della pagina di Vanity Fair che contiene il suo bellissimo monologo che non potete perdervi.
“Quando vedo abbassare lo sguardo di una donna perché viene criticata per come si veste, per come si trucca, se è magra, se è grassa, quanto profumo si mette, come guida, quanto parla, quante persone frequenta.
Se vuole un figlio, se non lo vuole, se è troppo maschile, se è troppo femminile, se è troppo libertina è una poco di buono, se non lo è, è troppo rigida. Ogni volta mi ricordo di quante volte io ho abbassato lo sguardo per quello che mi son sentita dire, finché ho capito che nessuno mi può giudicare, perché ho capito che nessuno ti può giudicare.”
Vanessa Incontrada
https://www.vanityfair.it/show/agenda/2020/09/29/video-monologo-vanessa-incontrada
E non non possiamo che dire: GRAZIE VANESSA!
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