Anche il messaggio di Arisa entra di diritto nell’archivio di interventi degni di nota che promuovono il concetto di Body positive. Questo 2020 non ha solo lasciato cicatrici, ma anche segni positivi per costruire un mondo migliore per noi donne. Aurora Ramazzotti, Vanessa Incontrada e Paola Turani si aggiungono ad Arisa in questo intento, e anche tu, continuando a leggere il post, darai il tuo contributo. Sì, perché consapevolezza, autenticità e coesione fra tutte noi possono essere gli strumenti giusti per dare vita a un futuro diverso e io, nel mio piccolo, cerco di farlo offrendoti dei contenuti che possano essere di stimolo a una prospettiva che faccia la differenza. O almeno, ci provo, eheh. Dai, suvvia, che non siamo certo qui a pettinare le bambole….vai con il post.

La “sincerità” di Arisa

“Sincerità” non è solo il titolo della sua prima canzone, ma anche la caratteristica che più contraddistingue Arisa. Ricordo ancora quando nel lontano 2009 si presentò all’Ariston con quel suo look sopra le righe dominato da occhialoni grandi e neri che, di lì a poco, sarebbero diventati un trend dirompente.

Voce elegante, raffinata, potente e delicata allo stesso tempo, custodita da un corpo dalle forme generose e piene e da una personalità eccentrica e ricca di sfumature: questa è Arisa. Nessuna è come lei. Proprio per questo negli anni mi hanno colpito parecchio le fragilità che manifestava durante varie interviste riguardo al suo aspetto. Fragilità che l’hanno resa una di noi.

Non so perché ma nella mia testa una persona così spiccatamente unica, diversa e originale non dovrebbe avvertire la pressione dell’omologazione che tanto danneggia le comuni mortali. Invece no, mi sbagliavo. Anche lei con estrema autenticità ha rivelato di non piacersi, di essere eternamente in conflitto con la propria fisicità e con il tempo che passa, tanto da arrivare a dei ritocchi estetici alle labbra di cui poi si è pentita.

Se penso che fu scartata ai provini di Amici perché il suo naso venne ritenuto poco telegenico (e qui ci starebbe benissimo un bel “No, Maria, io esco…”), mi vengono i brividi, eppure accadde una cosa simile anche all’immensa Meryl Streep durante il provino per King King. Lascio a voi eventuali considerazioni, perché al momento le parole che penso mal si conciliano ai toni che vorrei mantenere in questo spazio.

Il post Body positive di Arisa

Il talento non cancella sempre le insicurezze, questo ormai mi è chiaro. Mi ha commosso, quindi, leggere il post in cui Arisa rivela una nuova donna che sembra aver avviato un profondo percorso di accettazione di sé. Ecco a voi il messaggio .

Non si può non amare la sua spontaneità e poi, io, la trovo bella proprio per le sue particolarità e i suoi tratti così spudoratamente inimitabili e “suoi”.

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