Quante volte vi è capitato di dirvi davanti allo specchio “non mi sento abbastanza“? Abbastanza capace, abbastanza adeguata, abbastanza bella, abbastanza brillante, abbastanza amabile, abbastanza all’altezza, abbastanza valida. Una sfilza frustrante di “abbastanza” che annichiliscono al punto tale da immobilizzarci in un groviglio di negatività e tutone informi di discutibile gusto. Per offrirvi qualche strumento ulteriore per districarvi da questo garbuglio ho deciso di porre qualche domanda a Moreno Biscaro, personal coach e co-fondatore di Growgic, in cui tratta tematiche di crescita personale. 

“NON MI SENTO ABBASTANZA”: ECCO ALCUNI ESEMPI

Capitano dei periodi in cui pare che qualsiasi cosa voi facciate non basti e ciò viene solitamente accompagnato da calde conferme da parte del pubblico, condite di scroscianti “buuu” dagli spalti. 

A lavoro vi impegnate e date il massimo ma passa inosservato? Non era richiesta la vostra iniziativa. Fate meno per tentare di adeguarvi? Non siete intraprendenti. 
In famiglia cercate di essere presenti ma non riuscite completamente nell’intento? Non siete all’altezza.
Riuscite a essere presenti per tutti rinunciando a prendervi cura di voi? Non siete adeguate.
Nelle relazioni interpersonali se date 100 dovevate dare 50 e quando date 50 avreste dovuto dare 100? Non siete appropriate.
Vi date da fare per essere belle e in forma? Non siete persone profonde. Non lo fate? Non vi prendete cura di voi.
Questi sono solo alcuni degli schemi che si installano nella mente producendo la sgradevole sensazione di sentirci sbagliate qualsiasi cosa si faccia. “Camminare sulle uova“. Così definirei la principale modalità di approccio alla gestione della quotidianità in queste situazioni, che mira più che altro a schivare i colpi che a vivere pienamente. 

In alcuni casi non sentirsi mai abbastanza indica la necessità di una indagine più approfondita da parte di un terapeuta ma in altri casi basta semplicemente cambiare prospettiva. Per questo mi sono avvalsa del contributo di Moreno Biscaro al fine di darvi qualche stimolo costruttivo senza essere retorica. Donne, sviluppiamo dei buoni anticorpi contro le crisi di autostima, siete d’accordo? Cominciamo con l’intervista.

non mi sento abbastanza
Credits: Pixabay for Pexels.com

L’INTERVISTA AL COACH

Moreno, durante i corsi e nelle tue sedute individuali, come viene manifestato principalmente questo disagio e tu come lo affronti? 
Il denominatore comune in questa tipologia di persone è la bassa autostima che può nascere dalle più svariate esperienze di vita personale. Chi soffre di bassa autostima in genere ha un dialogo interiore negativo che viene diffuso durante tutto il giorno da degli alto-parlanti interiori, cioè nella propria mente. Frasi del tipo: “non sei all’altezza”, “non sei abbastanza”, “non fa per te”, “tu non sei il tipo di persona che riesce in queste cose”. Frasi che presuppongono una sola cosa: il fallimento; è come se girassi tutto il giorno con uno schermo davanti su cui leggi queste frasi; è chiaro, quindi, che da un presupposto del genere è meglio lasciar perdere a priori.


Qual è l’errore di pensiero che trovi più frequentemente in chi non si sente mai abbastanza? 
Uno degli schemi ricorrenti che si incontrano quando si lavora con il coaching è quello del confronto. Molto dipende dal tipo di educazione che le persone ricevono fin da piccole e dalla confusione linguistica, con cui vengono etichettate, che spesso genera danni importanti. La cosa bella che ci contraddistingue tra umani è la nostra unicità, se la censuriamo ci sentiremo sempre inadeguati.

Se una persona cresce con il riferimento di qualcuno che è sempre migliore di lei, è molto probabile cresca non sentendosi mai all’altezza e soprattutto, cercando di diventare migliore di quel qualcuno, smetta di essere se stessa. Uguale per le etichette che fin da piccoli ci vengono affibbiate a cui crediamo, etichette che diventano poi la nostra realtà. Tecnicamente si chiamano nominalizzazioni e corrispondono al: sei disordinata, sei stupida, sei cattiva ecc.

I CONSIGLI DEL COACH


Ci sono dei consigli che ti senti di dare?
La bella notizia è che l’autostima, come un muscolo, può essere allenata! Come? Beh rompendo le catene nelle quali si rimane spesso intrappolati e allenando altre tipologie di schemi mentali. Mi permetto di consigliare la visione di un video che ho fatto sull’argomento che risponderà in modo molto più completo a questa tua domanda.

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