“Ho il naso brutto”. Se avessi ricevuto un euro ogni volta che ho sentito uscire questa frase dalla bocca di amiche, conoscenti, colleghe e parenti, ora avrei un dignitoso tesoretto da investire su Zalando. Se volete avere una prospettiva diversa sul “complesso del naso brutto” e imparare a fare qualcosa di buono per il vostro, fin troppo, bistrattato nasino, continuate la lettura.
Naso brutto…o caratterizzante?
Il grado di pigrizia che a volte riesco a raggiungere al weekend è quasi imbarazzante, tanto che spesso mi ritrovo spalmata di fronte alla tv a guardare la replica degli stessi film pur di non interrompere bruscamente la mia attività di “divaning” spinto. Ed eccomi a rivedere per l’ennesima volta “Bounce”, che forse ricorderete per un Ben Affleck particolarmente degno di nota (e non parlo delle doti da attore) e che annovera inoltre tra il cast un’attrice che davvero ho faticato a riconoscere, nonostante sia la protagonista del film cult della mia adolescenza. “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, vi dice niente?
In quante ci siamo immedesimate in Jennifer Grey e in quante continuano a farlo ogni volta che sprofondano nel divano di fronte all’ennesima replica, eppure di quella ragazza, in “Bounce”, non c’era più nulla.
Non fraintendete, non parlo certo dell’avanzare inesorabile delle stagioni, ma della mancanza di quel tratto che la rendeva lei. Mancava il suo naso. Senza quel naso così particolare ha perso quel tratto che la rendeva unica e, infatti, la sua carriera ha subito una bruttissima battuta d’arresto dopo l’intervento di rinoplastica.
Nasi imperfetti e famosi
Eppure, c’è chi con un naso particolare ci ha costruito una carriera, come Meryl Streep. Vi immaginereste Meryl Streep senza il suo naso? Come potrebbe essere Miranda Priestly con un nasino alla francese? E pensare che all’inizio della sua carriera fu stroncata al provino di King Kong dal regista Dino De Laurentiis perché definita troppo brutta, come disse lei stessa in questa dichiarazione:
“Durante un provino per King Kong mi era stato detto che ero troppo brutta per la parte. Un momento cruciale per me. Un parere del genere avrebbe potuto far deragliare il mio sogno di diventare un’attrice oppure costringermi a tirarmi su le maniche e a credere ancora di più in me stessa. Ho fatto un respiro profondo e ho detto “Mi dispiace che tu pensi che io sia troppo brutta per il tuo film ma sei solo un parere in un mare di altri migliaia di pareri e io ne vado a cercare un altro: oggi ho 18 Oscar.”
E che dire della Callas? Quel profilo meravigliosamente insolito che la rendeva ancora più unica, per quanto possibile. Non mancano all’appello anche grandi top-model come Bianca Balti e Gisele Bundchen, che hanno sapientemente scelto di non soccombere ai serrati diktat dello show-biz, mantenendo così la riconoscibilità e l’autenticità del proprio viso.
Alba Flores e il naso rifatto…ipotetico
E voi, fan sfegatate de “La casa di carta”, vi immaginereste Nairobi con un piccolo nasino all’insù? Alba Flores è semplicemente perfetta e straordinariamente credibile in quel ruolo e il naso, a mio avviso, contribuisce a conferire quella nota carismatica e tosta necessaria. Provate a guardare nel confronto qui sotto se non ho ragione. Quanto ci perderebbe con un naso canonico?
Ora siete davvero sicure che un naso particolare non possa essere una insospettabile risorsa? Perciò non chiamatelo più “naso brutto”. Impariamo a chiamarlo “naso interessante”, “naso particolare”, “naso originale”, ma non “brutto”.
Certo è che quello del “naso brutto” non rappresenta l’unica paranoia estetica di noi donne. Mi piacerebbe trattare la maggior parte dei complessi che affligge e che accomuna la gran parte di noi fanciulle, quantomeno per imparare a sorriderci su, perché l’autoironia è una delle caratteristiche che più ci rende affascinanti. (a tal proposito vi consiglio di leggere “Come ti divento bella”).
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