“Come ti divento bella” non è solo una commedia esilarante da vedere in quelle giornate in cui la vostra immagine allo specchio chiede l’aiuto del pubblico, ma è anche un incoraggiamento che ha il sapore della sfida interiore. Perché a tutte capita di sentirsi “cesse” (scusate il francesismo raffinato, ma non esiste un termine dalla equivalente efficacia semantica) e a tutte serve una bella scossa per smettere di non sentirsi abbastanza, perciò ecco qui un post che vi riconcilierà con i vostri crudeli giudizi su voi stesse, che vi rendono brutte davvero.

Diventare bella cambiando prospettiva

Avete presente quell’amica che reputate non particolarmente avvenente e nonostante questa evidenza risulta sempre circondata da spasimanti? E con spasimanti non intendo certo soggetti poco raccomandabili o che non considerereste nemmeno se foste su un’isola deserta con il compito di portare avanti la specie umana. Intendo persone interessanti, degne di nota, carismatiche, piacenti. Sì, insomma, quello che potremmo definire un “codazzo di figaccioni”. E la cosa vi destabilizza, dando origine allo scomodo e inconfessabile quesito interiore “ma come cavolo è possibile?”.

Ovviamente l’amica in questione è anche quella che in spiaggia sfoggia con la stessa disinvoltura degli angeli di Victoria’s Secret i propri rotolini, la propria cellulite e le proprie forme che voi, in cuor vostro e con un briciolo di senso di colpa, considerate poco aggraziate. E la invidiate. Eccome se la invidiate. Perché lei è fastidiosamente a proprio agio con quel corpo che ama, senza farsi fagocitare dalle paranoie che solo noi donne possiamo produrre. Lei emana sicurezza, positività, self-confidence e tutto questo piace. C’è poco da analizzare: una persona che si piace, piace.

Come ti divento bella
Credits: foto di Lisa Fotios per Pexels.com

Poi c’è l’amica oggettivamente bella che nessuno vuole e voi non capite perché. O meglio il perché lo capite ma non reputate che le motivazioni che vi date rappresentino una ragione sufficiente per essere eternamente sola. Ci pensate meglio e in fondo anche per voi le sue continue pare sul proprio aspetto sono più pesanti del pranzo di Natale di vostra suocera e più indigeste di qualsiasi D.P.C.M. anti-Covid. Ognuno è già dotato del proprio bagaglio di complessi/problemi/paure che non ha certo bisogno di farsi contaminare da quello altrui. Quindi eccola lì, sola, con il suo specchio e i suoi complessi.

“Come ti divento bella”: il film

C’è un film che vi consiglio di guardare sul tema. Ora che il coprifuoco scandisce i nostri weekend di certo il tempo non vi mancherà e le risate sono garantite. “Come ti divento bella” è una commedia davvero brillante, che offre un contributo interessante e contemporaneo al concetto di bellezza. Finalmente un film in cui la dominante non è la trasformazione estetica da brutto anatroccolo a cigno, ma la trasformazione di un punto di vista sul proprio aspetto non stereotipato.

Amy Schumer interpreta magistralmente il ruolo della protagonista Reneè e ci proietta con slancio all’interno del suo mondo, che è anche il nostro mondo, facendoci comprendere senza retorica e senza banalità quanto sia determinante ciò che pensiamo di noi stesse per guidare gli altri a vedere quanto siamo belle, anche se la nostra bellezza non aderisce agli stereotipi convenzionali. Se ti credi bella, sarai percepita bella, perciò basta lamentarsi della smagliatura, della ruga, dei kg di troppo e impariamo da Reneè.

Come ti divento bella (o bello)… per copione

Per consolidare la prospettiva appena snocciolata voglio proporvi qualche esempio reale che certamente conoscete. Ecco qualche personaggio che ha letteralmente svoltato nella propria carriera solo per aver interpretato il ruolo del belloccio nonostante l’aspetto non canonico.
Sì, perché molto spesso è proprio il ruolo incarnato per finzione a dare il contributo maggiore alla nostra percezione estetica su quella persona, confermando la teoria che se ti comporti da bella o bello, sarai percepita o percepito come tale.
Il Commissario Montalbano vi dice niente? Non si può negare che Luca Zingaretti sia diventato un sex-symbol solo a seguito della celebre serie in cui è protagonista. E come non citare due medici che hanno fatto letteralmente impazzire milioni di donne italiane. Sto parlando del celebre dottor Ross di E.R. e dell’affascinante Dottor Stranamore di Grey’s Anatomy, elevati, proprio grazie ai loro ruoli, verso l’olimpo degli uomini più desiderati di sempre.
Oggettivamente… George Clooney e Patrick Dempsey chi se li filava prima? Eppure il carisma del personaggio interpretato ha saputo regalare loro un fascino indiscutibile, trasformando le loro particolarità estetiche in concentrati di seduzione esplosiva.

Stessa sorte è capitata a Sarah Jessica Parker e a Jennifer Aniston, i cui tratti anticonformisti sono stati pienamente riabilitati dal ruolo di “belle” ricoperto nelle due serie che le hanno portate alla celebrità, attestando così l’importanza che ha l’atteggiamento di una persona nella costruzione della nostra percezione estetica nei suoi confronti.

Beh, a questo punto vi invito a proseguire le mie riflessioni leggendo anche questo post, in cui parlo di modelli alternativi di bellezza nel mondo della seduzione. Giusto per farvi interiorizzare con maggiore intensità il concetto “basta stereotipi” !

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